Ma l’assessore regionale assicura: «Situazione circoscritta, c’è tanto materiale da asportare, ma la stagione turistica non è a rischio»
SCALA COELI – «Ho seguito la vicenda dall’estero e mi sono interfacciato subito con il presidente Occhiuto, che ha affrontato con immediatezza la problematica costituendo l’unità di crisi con i Prefetti delle province di Crotone e Cosenza e i sindaci dei territori interessati. Attraverso l’intermediazione del Direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, l’ing. Siviglia, si sono stabilite una serie di condizioni da dare alla Ditta privata, proprietaria dell’impianto. Oggi, tuttavia, mi sono reso conto che c’è ancora tanto materiale da asportare e bisogna andare oltre i numeri attuali. Mi farò ancora portavoce con il presidente Occhiuto, è una situazione emergenziale e c’è l’esigenza di fare presto. So che il Presidente ha ottenuto dalle Regioni Puglia e Basilicata la disponibilità di utilizzare le piattaforme per il trattamento del percolato, si stanno lavorando circa 30 cisterne al giorno, ma questo probabilmente non basta, bisogna accelerare. La situazione è comunque circoscritta, non credo possa incidere sulla stagione turistica dei Comuni montani e rivieraschi».
A dichiararlo, venerdì scorso, è l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo che, appena rientrato da New York, si è recato nella Valle del Nicà, sui luoghi oggetto dello sversamento di percolato fuoriuscito il 22 giugno scorso dalla discarica di Scala Coeli, per constatare ciò che aveva visto solo sui social. Ad accompagnarlo, il commissario di Forza Italia Cariati, Francesco Cosentino, il sindaco di Cariati Cataldo Minò e di Terravecchia Paolo Pignataro, il presidente del circolo Legambiente Nicà Nicola Abruzzese, il presidente Ara (Associazione Regionale Agricoltori) Calabria Michele Colucci.
Sul futuro della discarica e della Valle del Nicà, Gallo ha ricordato che sono in corso le indagini della Magistratura e le verifiche di Arpacal; poi ha assicurato un’attenzione particolare per il settore agricolo e zootecnico, che ha necessità di quantificare i danni, anche perché – ha detto – passata l’emergenza, bisogna procedere ad una veloce bonifica del sito.
Per il sindaco Minò, la situazione è seria, ma ora il vero problema sono i tempi che devono essere necessariamente brevi per evitare qualsiasi altra complicazione, anche perché – ha precisato – bisogna dare la possibilità agli agricoltori e agli allevatori di continuare a fare il loro lavoro. Il sindaco di Terravecchia ha, altresì, ricordato all’Assessore regionale che il suo paese vive prevalentemente di agricoltura, per cui bisogna risolvere al più presto un problema “che non doveva succedere”. Il presidente Ara Calabria ha manifestato la vicinanza della sua associazione agli agricoltori, auspicando che si possa chiudere al più presto “questo scempio” e la Valle del Nicà possa tornare a splendere in tutta la sua bellezza. Un problema, questo – è il parere di Francesco Cosentino – da risolvere in maniera incisiva e istantanea. La Regione è intervenuta subito, tuttavia c’è bisogno di interventi ancora più straordinari, non si può lasciare gestire – ha concluso il commissario di Forza Italia Cariati – un problema di tale gravità solo alla società che gestisce l’impianto, in gioco c’è il destino di un intero territorio.
Maria Scorpiniti (Il Quotidiano del Sud 03-07-2023)