“Azioni tardive da parte delle istituzioni preposte, intervenga il Governo”
SCALA COELI – «La regione Calabria si sveglia e dopo due settimane dal disastro ambientale convoca un tavolo tecnico. Meglio tardi che mai, si potrebbe dire, anche se in questo caso ogni giorno di ritardo è stato un duro colpo al pregio agricolo del territorio, alla salubrità della ambiente e delle falde acquifere». Così in una nota Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S a Montecitorio, che interviene sulla vicenda della discarica di Scala Coeli il cui percolato, fuoriuscito il 22 giugno scorso, non è stato ancora completamente smaltito.
«La quantità di percolato da asportare – dice infatti Baldino – è ancora tale che l’attività di aspirazione delle autobotti non è risultata sufficiente per metterci al riparo dal disastro. Da settimane il territorio vive una situazione emergenziale nel silenzio e nelle azioni tardive delle istituzioni preposte, un’emergenza che invece avrebbe richiesto tempestività e determinazione da parte di coloro che oggi in maggioranza ricoprono ruoli istituzionali e non perdono occasione per foto opportunity di promozione dell’agricoltura e della gastronomia locale, ma che invece non hanno mosso un dito per sollecitare l’intervento del governo».
Per Baldino, questa parte di territorio calabrese continua ad essere bistrattato dalle istituzioni regionali, «ridotto a pattumiera d’Italia – incalza – per la presenza di una discarica che accoglie rifiuti speciali provenienti da tutta Italia e sulla quale pochi guadagnano in ricchezza e potere, tranne i cittadini calabresi che ci rimettono in salute e prestigio».
A distanza di 14 giorni dal disastro annunciato – prosegue Baldino – è tempo di provvedere senza più indugi alle operazioni di bonifica che ricadono in capo alla Bieco di cui, invece «non si sa ancora nulla sui tempi e sui modi, né di valutare di revocare ogni autorizzazione all’attività della discarica oggi sottoposta a sequestro probatorio».
Una situazione che la parlamentare ha già posto all’attenzione del ministero dell’Ambiente, a cui da tempo ha richiesto di coordinare un tavolo tecnico non solo con gli enti interessanti, ma anche con Ispra, e di attivare il Ram della Guardia Costiera e azioni di vigilanza e controllo sull’attività di bonifica. «Mi auguro – conclude la deputata pentastellata – di fare fronte comune con tutti i parlamentari del territorio perché sulla salute dei calabresi non si deve guardare il colore politico». (M.S.)