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LA RIAPERTURA DELL’OSPEDALE DI CARIATI È VICINA: OGGI HANNO PRESO SERVIZIO NEL PPI DUE MEDICI CUBANI

Altamente specializzati e assegnati al nuovo Pronto soccorso, fanno parte del contingente di 120 camici bianchi giunto in Calabria nei giorni scorsi. Di questi, 42 opereranno negli ospedali dello Jonio

 CARIATI – Hanno preso servizio oggi, 14 agosto 2023, i due medici cubani, marito e moglie, assegnati dall’Asp di Cosenza al presidio ospedaliero “Vittorio Cosentino” di Cariati. Dopo il necessario periodo di affiancamento, presteranno la loro qualificata opera professionale per un periodo di un anno, eventualmente prorogabile, andando ad implementare il difficile settore dell’emergenza-urgenza. La coppia di professionisti, di provata esperienza, vanta specializzazioni importanti in oncologia ed emodinamica.

Al momento, lavoreranno nel Punto di Primo Intervento e, tra circa un mese, ultimati gli interventi di riqualificazione e rifacimento totale, nel nuovo Pronto Soccorso. Secondo la tabella di marcia dell’Asp, infatti, la consegna dei lavori che procedono a pieno ritmo, per un totale di circa 700 mila euro, è prevista entro fine settembre. Sempre sul fronte dell’emergenza urgenza, a Cariati l’Asp intende realizzare anche una piattaforma di elisoccorso nei pressi dell’ospedale che preveda il servizio notturno. Com’è noto, ad oggi l’elisoccorso può atterrare al porto o nel campo sportivo (solo di giorno), con minuti che si allungano, soesso preziosi per salvare una vita umana.

LA SITUAZIONE ATTUALE E LE PROSPETTIVE FUTURE

Al netto di tali interventi, alcuni in cantiere e altri in via di realizzazione, occorre rilevare le mille difficoltà che stanno caratterizzando la stagione estiva in corso. Quelle di sempre. Il Punto di Primo Intervento del Vittorio Cosentino, in queste settimane, è letteralmente preso d’assalto da residenti e vacanzieri bisognosi di cure mediche, le ambulanze del Suem 118 continuano ad arrivare dai pazienti senza il medico a bordo e diversi turni di Guardia Medica sono stati soppressi per carenza di personale non solo a Cariati, ma anche nei centri dell’entroterra dove la maggior parte della popolazione è anziana e dove la viabilità è ancora da terzo mondo.

La buona notizia dell’arrivo dei professionisti che andranno ad incrementare il risicato personale medico di Cariati e a rafforzare uno dei pochi servizi rimasti in un territorio di frontiera, in cui i Livelli essenziali di assistenza sono da 13 anni al di sotto della media regionale e nazionale, è stata accolta in maniera positiva dalla popolazione e dai Comitati civici, tra cui il movimento Le Lampare, che negli ultimi anni hanno intensificato la loro battaglia per chiedere la riapertura dell’ospedale ingiustamente chiuso nel 2010 dal Piano di Rientro targato Scopelliti.

Da allora, per le popolazioni del Basso Jonio cosentino e dell’Alto Crotonese, si è venuta a creare una situazione perenne di emergenza sanitaria e di negazione del diritto costituzionale alla salute e alle cure, aggravata dall’incalzare della pandemia, che ha raggiunto livelli non più accettabili. Solo grazie ad una serrata mobilitazione da parte dei cittadini e dei comitati, negli ultimi tempi, la questione è tornata alla ribalta ed è stata presa a cuore dalla politica che conta, in particolare dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, nonché commissario per la sanità,  il quale ha assunto impegni precisi circa la riapertura del nosocomio cariatese.

Impegni che sono ormai realtà: il Vittorio Cosentino è oggi inserito nella nuova rete ospedaliera e territoriale regionale come ospedale di Zona Disagiata, per il quale sono previsti il rintegro delle funzioni ospedaliere, l’apertura di un reparto di degenza per acuti e il Pronto Soccorso. In vista di ciò, nei mesi scorsi, il presidio sanitario è stato dotato di una Tac di ultima generazione e di altri strumenti diagnostici, mentre, al fine di evitare la soppressione di alcuni servizi attivi, l’Asp ha concesso il rientro dal pensionamento dei dirigenti medici di Radiologia, Laboratorio analisi e Ginecologia.

LE REAZIONI

I due professionisti giunti a Cariati oggi fanno parte del nuovo contingente di 120 medici arrivati da Cuba in Calabria lo scorso 4 agosto, di cui 42 assegnati negli ospedali dello Jonio. «Ci daranno un grande aiuto – ha affermato al loro arrivo il presidente Occhiuto – i camici bianchi del primo contingente hanno dimostrato di avere grande esperienza, largamente apprezzata dai medici italiani che hanno lavorato con loro e dai pazienti. Non ruberanno alcun posto di lavoro ai medici italiani – ha ribadito il Governatore, come ha fatto in altre occasioni – i concorsi stanno procedendo speditamente, ma ci aiuteranno a tenere aperti reparti e ospedali».

La notizia dell’arrivo in Calabria di altri medici cubani è stata accolta favorevolmente anche dal consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Davide Tavernise. «La loro presenza spero possa allentare lo stress che si vive in corsia, il personale di alcuni reparti è ormai stremato dai turni massacranti e l’utenza soffre di riflesso per colpa di queste carenze. Fin dal primo momento ho considerato positivo l’impiego di personale cubano nei nostri nosocomi – aggiunge -.  Sulla loro professionalità e sul loro entusiasmo c’è anche una considerazione positiva del direttore sanitario dello Spoke di Corigliano Rossano, Luigi Muraca. Spero che il contratto di questi professionisti, che ha durata di un solo anno – conclude Tavernise – potrà essere prorogato perché grazie alla loro presenza ci sentiamo tutti più sollevati».

Per il portavoce delle Lampare, Mimmo Formaro, un altro importante passo in avanti è stato compiuto da Asp e Regione nella direzione della riapertura del “Cosentino”. Nel dare il benvenuto e augurare buon lavoro alla coppia di professionisti cubani, che per la loro competenza ed esperienza sono destinati nel difficile comparto dell’emergenza urgenza, Formaro afferma che forse, nei prossimi mesi, si potrà toccare con mano un miglioramento della situazione sanitaria attuale e i cittadini potranno così iniziare ad ottenere quelle risposte sanitarie attese da tempo.               Maria Scorpiniti

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