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MIRTO CROSIA – BABY GANG AGGREDISCE UN DISABILE SUL LUNGOMARE

Episodio filmato e postato in rete. Inquirenti al lavoro per identificare i giovani. Il sindaco Russo condanna l’episodio

CROSIA MIRTO – Una baby gang, composta da due ragazzini, ha aggredito a calci e pugni in pieno giorno un coetaneo sul Lungomare di Mirto Crosia, mentre un terzo componente della banda filmava il tutto e lo condivideva sui social. Un episodio gravissimo se si pensa che la vittima, da quanto si è appreso, avrebbe anche una disabilità intellettiva ed è quindi un soggetto ancora più vulnerabile.

Le scene della violenza in pochi minuti hanno fatto il giro del web, suscitando forte indignazione nella cittadina ionica. C’è chi chiama in causa la famiglia, chi la scuola, che avrebbero fallito nel loro ruolo educativo. Di certo episodi simili di aggressione e di prevaricazione tra giovanissimi con protagonisti dei bulli minorenni, si susseguono ormai con troppa frequenza in tutta Italia. Se a ciò si aggiunge il desiderio di essere ripresi durante la violenza e di postare il video sui social come se nulla fosse, la cosa assume una dimensione davvero allarmante, di ostentazione di una supremazia che è propria del branco.

Nel video dell’episodio accaduto a Mirto Crosia, di soli 10 secondi, si vede chiaramente un adolescente che viene aggredito brutalmente da due coetanei prima a pugni nei fianchi, poi buttato a terra e percosso a calci. Le immagini della ripresa, divenuta subito virale, sono finite sul tavolo degli inquirenti. In queste ore, i carabinieri della locale Stazione di Crosia Mirto, guidati dal comandante Alessandro Greco, sono già a lavoro per fare chiarezza sull’accaduto. Da quanto si è appreso, finora non è stata sporta alcuna denuncia.

Il sindaco di Crosia, Antonio Russo, commentando la vicenda, ha dichiarato: «Solidarietà verso il ragazzo aggredito e la famiglia, nonché ferma condanna per il gravissimo episodio. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti e nella identificazione dei responsabili del vile gesto, affinché siano assicurati alla giustizia».

(Maria Scorpiniti – “Il Quotidiano del Sud” 1 settembre 2023)

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