Il progetto del maestro d’ascia Enzo Montesanto che con la moglie e il cugino ingegnere, ha dato vita all’innovativa srl Brettium Boat per rilanciare in chiave moderna l’antica barca da pesca calabrese
A Cariati, da oltre cento anni, sopravvive un’arte artigianale molto antica, quella dei maestri d’ascia. Da quando cioè nel lontano 1919 il maestro Natale Monti da Maiori, in provincia di Salerno, decise di stabilirsi nella cittadina ionica per impiantare il primo cantiere per la costruzione di barche da pesca, allestito direttamente sulla spiaggia. Al contrario di altre attività artigianali, come quella dei vasai o della tessitura, che col tempo sono scomparse per mancanza di ricambio generazionale, l’arte dei maestri d’ascia a Cariati è molto fiorente, giunta fino a noi grazie all’intraprendenza e alla passione di un allievo di Natale Monti, Antonio Montesanto, che è riuscito non solo a superare il maestro, ma a realizzare un’impresa tutta sua. I Cantieri Navali Montesanto sono oggi una realtà imprenditoriale importante di piccola cantieristica navale non solo per Cariati, ma per tutto il Meridione d’Italia, tramandata da Antonio ai figli Luigi, Rocco ed Enzo, che la portano avanti con la medesima passione e la competenza del papà, ora in pensione.
Da qualche mese, all’interno dei Cantieri, per iniziativa di Enzo Montesanto è nata una nuova società, la Brettium Boat srl, che si presenta con una novità assoluta e competitiva da lanciare sui mercati nazionali ed internazionali: il “Gozzo Calabrese”, la tipica imbarcazione dei pescatori importata a Cariati dalla costiera amalfitana completamente rinnovata sotto l’aspetto tecnico, delle prestazioni e dei materiali. Il primo modello, “Cariati 24.5”, è già in produzione e vedrà la luce entro la prossima estate. L’obiettivo è davvero ambizioso, ma Enzo in questa avventura non è solo. Ad affiancarlo ci sono la moglie Paola Gargiulo, nel ruolo di responsabile amministrativa, e il cugino ingegnere Luigi Montesanto, responsabile di progetto.
DAL MARE E DAL PAPÀ LA PASSIONE DI COSTRUIRE BARCHE
La storia del 41enne Enzo Montesanto, responsabile legale della nuova società, è quella di un giovane che, dopo la maturità e il diploma di Maestro d’Ascia, ha avuto il coraggio di non andare via dalla Calabria, ma di restare per dare il proprio contributo all’impresa di famiglia e vivere nel paese in cui è nato. Perché oggi ci vuole coraggio a non andare via e affrontare le mille difficoltà e contraddizioni di una regione come la Calabria e di un paese come Cariati, che solo ora sta rinascendo dopo un lungo decennio buio. È la storia di chi resiste e fatica, fatta di sacrifici e soddisfazioni. Sì, perché ora Enzo ha dalla sua un’ottima esperienza lavorativa come costruttore di imbarcazioni in legno.
Ma a questo punto della sua vita, ha sentito forte l’esigenza di dare una svolta al suo percorso professionale. Tutto nasce da una grande passione per il mare. «Ho sempre vissuto vicino al mare e mi ha affascinato ciò che gira intorno ad esso. Sono figlio di un maestro d’ascia – è lui stesso a raccontarlo – e questo ha influito sulla mia crescita, sul mio carattere e sulla mia formazione. Ho sempre ammirato mio padre prima come persona, poi come lavoratore. Mi affascinava il suo lavoro e la capacità di quelle persone che lavoravano con lui di trasformare il legno, di renderlo qualcosa di grande e importante. È guardando loro che ho deciso di intraprendere la stessa strada».
UN MESTIERE IN CONTINUA EVOLUZIONE
Quella del maestro d’ascia è sempre stata la figura fondamentale nel processo di creazione di una barca. Un tempo era considerato un semplice artigiano che realizzava modeste imbarcazioni in legno, ma col passare degli anni e con l’avvento di nuove tecniche di pesca, nuove regolamentazioni e con le moderne tecnologie, il lavoro del maestro d’ascia è cambiato, si è evoluto per venire incontro alle richieste sempre più esigenti del mercato. «Grazie allo sviluppo del mondo nautico – spiega in proposito Enzo Montesanto – il maestro d’ascia ha assorbito quelle conoscenze che lo rendono ancor più importante di un tempo. Oggi non costruisce solo la barca, ma partecipa e decide nei processi di design, progettazione, scelta dei materiali e sviluppo dell’intera imbarcazione».
LA SVOLTA CON LA “BRETTIUM BOAT”
Negli ultimi mesi, Enzo ha voluto dare una sterzata al suo percorso professionale con un progetto innovativo, tutto suo. «Ho sempre avuto l’idea e la voglia di realizzare qualcosa di “mio” – puntualizza – volevo creare qualcosa che richiamasse la nostalgia dei tempi in cui, ancora bambino, iniziavo ad appassionarmi al lavoro di mio padre e che, al tempo stesso, risultasse giovane, dinamico, capace di farsi notare ai giorni nostri. Dopo tanto fantasticare, tanto studio e ricerca – continua – è venuta fuori l’idea di un’imbarcazione dall’animo antico, totalmente ridisegnata in chiave moderna, a basso impatto ambientale ma all’avanguardia per tecniche costruttive e materiali».
Si tratta, in sostanza, di una rivisitazione in chiave moderna del classico gozzo da pesca, destinato al diporto turistico. L’intenzione, e il sogno più grande di Enzo, è quella di raggiungere il pubblico nazionale ed internazionale. «Il mondo delle imbarcazioni da diporto è enorme – spiega infatti – ma abbiamo tanti buoni propositi, tra cui promuovere l’arte manifatturiera nel settore nautico, ormai saturo di imbarcazioni in vetroresina, e ancor di più, diventare un giorno simbolo del Made in Italy del nostro settore».
I PROGETTI FUTURI
In questa avventura, Enzo non avrebbe potuto desiderare compagni migliori. «Al mio fianco – dice – ho una donna splendida, moglie e madre dei miei figli, la responsabile amministrativa Paola Gargiulo, e mio cugino, amico e confidente con cui condivido sogni e speranze, l’ingegnere Luigi Montesanto. Insieme abbiamo deciso di realizzare questo progetto ambizioso, sotto il marchio “Brettium Boat”».
Enzo, Paola e Luigi, nella consapevolezza che la strada da percorrere è ancora lunga prima di vedere realizzati i loro sogni, sono pronti ad iniziare con piccoli passi, mettendo in comune “razionalità e competenza”. Non negano, tuttavia, di voler puntare in alto. «Sarebbe magnifico vedere i nostri prodotti solcare mari di tutto il mondo – affermano – l’augurio è che il nostro brand diventi sinonimo di raffinatezza, di Made in Italy e che, in un futuro non troppo lontano, possa essere riconosciuto anche a livello internazionale».
L’idea progettuale era stata presentata nell’aprile scorso presso il Museo Civico di Cariati che, nella sala del mare, espone un bellissimo gozzo in legno realizzato a mano dal maestro Antonio Montesanto; lo stesso che, dal 21 al 28 settembre scorsi, per iniziativa del Cantieri Navali, è stato esposto al 63esimo Salone Nautico di Genova presso lo stand della Regione Calabria.
Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 18 novembre 2023)