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CARIATI – OSPEDALE: CARENZA PERSONALE INFERMIERISTICO, RSA MEDICALIZZATA A RISCHIO

Nei giorni scorsi hanno preso servizio altri due medici cubani. Criticità anche nel PPI, a corto di farmaci e materiali

CARIATI – Attenzione sempre alta sulle criticità in cui versano i servizi attivi dell’ospedale “Vittorio Cosentino” di Cariati, segnalate ancora una volta dal gruppo consiliare Le Lampare e dal sindacato delle professioni infermieristiche Nursind di Cosenza. In primis, la grave carenza di infermieri nella Rsa Medicalizzata, che per questo potrebbe rischiare uno stop. Poi l’altra carenza, altrettanto grave, di farmaci e materiali per le medicazioni presso il Punto di Primo intervento che attende di essere breve convertito in Pronto Soccorso.

C’è anche una buona notizia. Nel presidio ospedaliero di Cariati, qualche giorno addietro, sono arrivati due nuovi medici cubani, uno per la Rsa e uno per il PPI, che vanno ad aggiungersi ai due, marito e moglie, in servizio dall’estate scorsa presso lo stesso PPI. «Cogliamo positivamente la notizia dell’arrivo dei nuovi medici cubani – affermano dalle Lampare – ma non possiamo non criticare la reazione politica alle problematiche segnalate: ad ogni annuncio dell’Azienda Sanitaria, dal governo Occhiuto e dai suoi rappresentanti locali segue, molte volte, il nulla». È il caso del nuovo mammografo destinato al Vittorio Cosentino «perennemente in arrivo da almeno un anno e probabilmente portato in spalla chissà da dove, visto che ancora non è pervenuto».

Sui lavori per la riapertura dell’ospedale, alcuni non sono iniziati, altri sono indietro, come quelli del nuovo Pronto Soccorso che si sarebbe dovuto inaugurare già dicembre scorso. «Considerati i proclami del Presidente Occhiuto nei confronti dei presunti passi avanti sul tema Sanità – vanno avanti dalle Lampare – ci domandiamo se egli sia a conoscenza della situazione della struttura cariatese su cui politicamente si è espresso molto e che per suo stesso decreto sarà di nuovo ospedale. Chiediamo al Presidente di venire a visitare la struttura, comunicando la reale tempistica con cui si vuole rendere efficace il decreto ai cittadini del Basso Jonio Cosentino, dell’Alto Crotonese e della Sila Greca e a tutti coloro che in questi anni si sono interessati a questa vicenda».

Anche secondo i sindacalisti Nursind, Nicodemo Capalbo e Roberto Mazzuca, è necessario un intervento immediato per superare le gravi carenze già segnalate ll’Asp Cosenza lo scorso 11 gennaio. In una recente missiva inviata al direttore generale Antonello Graziano, al direttore sanitario Martino Rizzo, al direttore amministrativo Remigio Magnelli, al direttore delle risorse umane, ribadiscono: «A seguito di diverse segnalazioni in nostro possesso e dopo attento esame, si evidenzia una ormai cronica carenza di personale infermieristico presso la Rsa medicalizzata del presidio cariatese. La struttura – puntualizzano Capalbo e Mazzuca  – continua a gestire pazienti provenienti da elevate specializzazioni (rianimazione, terapia intensiva) e nella Rsa i ricoverati possono arrivare anche a 18, spesso tracheostomizzati, portatori di Niv+Peg+Picc e molti altri device».

Nursind rimarca quindi il disagio e il carico di lavoro che pesa su tutti gli operatori sanitari, i quali portano avanti il loro servizio con grande professionalità e dedizione. Attualmente, nella Rsa, sono operativi 8 infermieri e 8 Operatori Socio Sanitari che devono espletare la loro attività su 3 turni di 24 ore, con un carico non indifferente che potrebbe mettere a rischio la loro salute.

Ricordiamo che nella Rsa di Cariati accedono persone anziane non autosufficienti, alle quali bisogna garantire interventi destinati a migliorarne i livelli di autonomia, promuoverne il benessere, curare le malattie croniche. Obiettivi che possono essere raggiunti – puntualizzano ancora da Nursind – solo con il giusto apporto di personale sanitario. Quindi l’invito, lo stesso delle Lampare, al Presidente Occhiuto, di incrementare il personale in numero adeguato, nel rispetto della normativa vigente che nel rapporto infermiere – paziente prevede 1 infermiere su 5 malati.

Il Sindacato suggerisce all’Asp anche il modo di risolvere il problema in tempi rapidi, facendo scorrere le graduatorie valide per Infermieri e OSS, avviando avvisi urgenti e prevedendo prestazione aggiuntive per il personale del comparto.

Infine, sulla grave carenza di presidi sanitari e farmacologici presso il PPI, Nursind esprime la preoccupazione del personale in servizio circa la mancanza di materiale occorrente per le medicazioni, farmaci del tipo antiemetici, antipiretici per bambini, lubrificante per cateteri vescicali, tamponi nasofaringeo per Covid-19 e altre malattie, riservandosi di mettere in atto tutte le iniziative finalizzate a tutelare sia i lavoratori che i pazienti.

Maria Scorpiniti

 

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