I rappresentanti sindacali incontrano il direttore sanitario Martino Rizzo per un progetto condiviso di prevenzione e cura delle patologie psichiatriche oggi in aumento
COSENZA – Potenziare i Dipartimenti di Salute mentale, aumentare i posti dei reparti di psichiatria, cooperare di più con i servizi sociali e il terzo settore, aumentare il personale infermieristico. Queste le proposte della delegazione Nursind Cosenza, che ha incontrato nei giorni scorsi nella sede dell’Azienda Sanitaria cosentina il direttore sanitario Martino Rizzo. L’incontro era stato richiesto a seguito dell’assemblea degli iscritti al sindacato delle professioni infermieristiche Nursind Cosenza, nel corso della quale erano emersi diversi problemi che coinvolgono il personale sanitario in servizio, a cominciare dalle ricadute dell’emergenza pandemica che, dal 2019 al 2023, ha influito sia nell’attività di governo dell’Asp di Cosenza, sia nel processo di valutazione dei risultati ottenuti verso i pazienti più fragili, affetti in particolare da patologie psichiatriche.
La delegazione Nursind, composta dal segretario territoriale Roberto Mazzuca e dai dirigenti Antonio Bartoletti e Goffredo Guerci, ha chiesto al direttore sanitario Martino Rizzo un maggiore raccordo con il direttore generale Antonello Graziano e il suo staff, allo scopo di promuovere un progetto condiviso di potenziamento del sistema di prevenzione e cura su tutto il territorio provinciale, anche attraverso la valorizzazione delle eccellenze e delle professionalità dei dipendenti, degli strumenti e delle strutture di prevenzione, sostegno, cura e fattori di rischio relativi alle patologie psichiatriche.
Secondo la Delegazione, occorre volgere maggiore riguardo alla U.O. di Psichiatria allocata nell’ospedale dell’Annunziata e nelle sedi di Cetraro e Corigliano, con un aumento dei posti letto, oltre che all’apertura del Centro di Salute Mentale h24 e alla nomina ex Art. 18 (Spdc Cosenza) del Capo Dipartimento. Nursind, in sostanza, ha chiesto di migliorare i servizi di assistenza della salute mentale potenziando i dipartimenti e creando una maggiore cooperazione con il terzo settore e i servizi sociali. Per i programmi terapeutico riabilitativi e socio riabilitativi, i Dipartimenti, a parere dei sindacalisti, dovrebbero creare nuovi modelli di presa in carico, anche con un’adeguata formazione del personale.
Nell’incontro con il dottor Rizzo si è discusso pure dell’aumento del numero di unità infermieristiche e socio sanitare, da utilizzare nei servizi di Salute Mentale, in particolare all’interno delle Unità Operative dei presidi ospedalieri che attualmente soffrono della carenza di personale. A tal proposito, Nursind ha chiesto di accelerare le procedure che riguardano l’utilizzo delle graduatorie per infermieri e autisti soccorritori, attivate e non ancora utilizzate, e la possibilità, grazie a nuove assunzioni, di un percorso di mobilità all’interno dell’Asp per i numerosi lavoratori aventi diritto, che ora si vedono discriminati e addirittura scavalcati dai nuovi assunti.
«Per tutte queste problematiche – dichiarano dalla segreteria Nursind – abbiamo rivendicato un confronto costante con l’Asp che stabilizzi regole certe ed eviti prevaricazioni». (M.S.)