CARIATI – «Vogliamo sapere dal presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Calabria, quali iniziative urgenti intende assumere per aprire il nuovo Pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Cosentino di Cariati». A chiederlo, con un’interrogazione depositata martedì 8 luglio, è il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle Davide Tavernise, ricordando che l’apertura del nuovo pronto soccorso era stata annunciata dallo stesso Occhiuto in piena campagna elettorale per le europee. Un annuncio che – incalza il regionale pentastellato – si può classificare come fake news.
«Sbandierare l’apertura di un Pronto Soccorso che non c’è – afferma il consigliere regionale Tavernise – unitamente all’aumento sistematico dell’utenza dovuto alla stagione estiva, oltre a rappresentare una presa in giro per i cittadini, significa anche incrementare gli accessi al Punto di Primo Intervento che, operando con lo stesso esiguo numero di dipendenti, potrebbe andare in crisi prestissimo».
Da circa un mese, com’è noto, nei nuovi locali ristrutturati dall’Asp di Cosenza con un investimento di oltre 800mila euro, è stato trasferito in via provvisoria il già esistente Punto di Primo Intervento, in attesa della riconversione dello stesso in Pronto Soccorso che ancora non c’è stata. Il problema, a quanto pare, sta nel reclutamento del personale necessario all’apertura non solo del Pronto Soccorso ma anche dell’intero Ospedale di Zona Disagiata di Cariati. Le assunzioni, in base al fabbisogno, saranno determinate dal nuovo atto aziendale dell’Asp di Cosenza, di cui si attende la pubblicazione. Occorre assicurare h24 i servizi di laboratorio analisi, radiologia e anestesia – rianimazione ed incrementare, per come dovrebbe essere, la dotazione organica di medici, infermieri e Oss.
«Il grave ritardo con cui si sta procedendo all’apertura del pronto soccorso di Cariati – denuncia Tavernise – ha creato e continua a creare gravi danni a tutti i calabresi dello Ionio cosentino, privi di punto di riferimento sanitario ed esposti ad un rilevante vulnus dei propri diritti costituzionalmente protetti, nonché all’economia regionale, costretta a pagare il conto salatissimo dell’emigrazione sanitaria».
L’ospedale di Cariati, dismesso nelle sue funzioni ospedaliere nel 2010 e declassato in Capt, serve un bacino d’utenza molto vasto che va dal Basso Ionio cosentino all’Alto Crotonese, compresi i centri dell’entroterra, in gran parte montani. Il suo inserimento nella rete ospedaliera con il Dca del 14 marzo 2024 n. 69 è derivato proprio dalle criticità relative alla posizione geografica di Cariati e del bacino di popolazione di riferimento rispetto agli ospedali dell’area limitrofa, ponderato con il fabbisogno sanitario espresso dalla popolazione del bacino di riferimento. Lo stesso Dca n.69 evidenzia, quali ulteriori elementi critici, l’aumento dei flussi turistici nel periodo estivo e il fenomeno della mobilità sanitaria passiva.
Il “Cosentino” dal 2021 è stato oggetto di una lunghissima mobilitazione di Comitati e cittadini. Dopo i sit-in, gli appelli, l’occupazione e finanche un film che ne ha raccontato la nascita e l’agonia, la struttura sanitaria è stata finalmente inserita, per volontà del presidente Occhiuto, nella rete regionale come Ospedale di Zona disagiata, con la trasformazione del Punto di Primo Intervento in Pronto Soccorso, a seguito del Decreto del commissario ad acta n. 197 del 12 luglio 2023 che ha definito la Programmazione della rete territoriale in attuazione del D.M. 77 del 23 maggio 2022 ed in sostituzione del Dca 65/2020. Il più recente Dca n. 69 del 14 marzo 2024 di “Modifica e integrazione Dca n. 64/2016” ha poi riorganizzato la rete ospedaliera, la rete dell’emergenza urgenza e le reti tempo-dipendenti. In tale contesto, il Vittorio Cosentino è inserito nella rete ospedaliera come Ospedale di Zona particolarmente disagiata, integrato con lo Spoke di Rossano e Corigliano.
Una volta a regime, potrà trattare in rete patologie acute a bassa intensità di cure, con attività mediche e chirurgiche multidisciplinari e a diffusione territoriale. Al suo interno sono previsti: 20 posti letto di Medicina Generale, un Day Surgery per prestazioni di chirurgia generale nel setting ambulatoriale, 4 posti letto Day Hospital di cardiologia, servizi dedicati di gastroenterologia e oncologia. Saranno, inoltre, attivati posti tecnici di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso.
Le molteplici prestazioni saranno garantite anche attraverso l’attivazione di sistemi informatici di collegamento tra la struttura di Cariati e il Centro Spoke, con possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagini. L’Ospedale di zona disagiata di Cariati avrà anche una riabilitazione specialistica per le malattia di Parkinson e Alzheimer, e sarà integrato ad una struttura territoriale complessa e composita, formata da una Casa di Comunità, un Ospedale di Comunità, le UCCP (Unità complesse di cure primarie), AFT (Aggregazioni funzionali territoriali), MCA (Medici di continuità assistenziale), una postazione Suem 118.
L’apertura urgente del pronto soccorso di Cariati è stata chiesta, nei giorni scorsi, anche dal sindacato delle professioni infermieristiche Nursind e dal gruppo Le Lampare. (M.S.)