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CARIATI – OSPEDALE, EMERGENZA SENZA FINE

Estate affrontata solo con la dedizione del personale sanitario. Erano previste nuove postazioni 118 ed elisuperfici  adibite al volo notturno

CARIATI – Il nuovo assetto del Servizio di Emergenza 118 in tutta la Regione Calabria, deliberato il 19 marzo 2024 dall’Asp di Cosenza, delegata allo scopo in base all’accordo sottoscritto con Azienda Zero e Regione Calabria, avrebbe dovuto dare un volto nuovo al sistema dell’emergenza urgenza e rispondere alle esigenze dei territori che si stavano preparando ad affrontare la stagione turistica. Nella delibera, la 547, si stabiliva per Cariati una postazione con un mezzo di soccorso avanzato con a bordo il medico, l’infermiere e l’autista, mentre per Mirto un altro mezzo con infermiere e autista a bordo. La postazione di Mirto, in particolare, avrebbe potuto dare una grossa mano a Cariati, qualora l’automedica fosse impegnata altrove, anche in provincia di Crotone, ad esempio per trasportare i pazienti dall’ospedale verso la pista dell’elisoccorso.

La riorganizzazione avrebbe dovuto partire prima dell’estate – secondo i sindacati – e faceva ben sperare di affrontare con maggiore tranquillità la stagione quando, com’è noto, la popolazione aumenta con l’arrivo dei turisti. Purtroppo la delibera è rimasta, al momento, solo sulla carta.

A quanto pare, il problema è sempre lo stesso, quello del reclutamento del personale. «A dicembre è stata pubblicata una graduatoria per infermieri dall’Asp di Cosenza – afferma Nicodemo Capalbo del sindacato provinciale Nursind – e mi dicono che sono arrivati al numero 350; di questi, 80 destinati all’emergenza urgenza, ma solo 40 hanno accettato l’incarico; per gli autisti, il concorso è stato espletato e i 115 sono stati distribuiti in tutte le province, ma il vero problema è la carenza di infermieri». Da più parti, a questo punto, si invoca l’intervento del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che potrebbe spingere a rendere operativa la delibera n. 547 ed anche la realizzazione di nuove elisuperfici adibite al volo notturno.

A stagione quasi conclusa, la sfiducia degli operatori sanitari è davvero tanta e il carico di lavoro cui sono stati sottoposti in questi mesi per rispondere in maniera adeguata alle continue richieste di cure, si fa sentire. Un’estate rovente anche su questo fronte che, al netto dei proclami e degli investimenti strutturali nei locali del nuovo pronto soccorso di Cariati, ancora attende di decollare per garantire una sanità adeguate alle esigenze del territorio.

Infatti, nei nuovi locali del Pronto Soccorso dell’ospedale Vittorio Cosentino di Cariati, con tanto di insegna, in realtà ancora è attivo il vecchio Punto di Primo Intervento che continua a registrare numeri importanti, tali da imporre, in un paese normale, l’immediata conversione del PPI in pronto soccorso, senza ulteriori tentennamenti o inghippi burocratici di cui la gente non ne può più. E non basta la professionalità e il senso del dovere del personale, sottodimensionato rispetto all’enorme mole di lavoro di questo periodo.

Un solo dato per rendere l’idea: dall’1 al 20 agosto gli accessi al “pronto soccorso” di Cariati (sì, perché molte persone, ingannate dall’insegna, pensano di trovare lì tutte le prestazioni previste nei casi di emergenza) sono stati ben 1323. Tantissimi al confronto, ad esempio, con lo Spoke di Rossano (1613) o con Castrovillari (1041), dove la popolazione è maggiore.

«Stiamo uscendo da un periodo estivo affrontato – affermano dal gruppo Le Lampare, in prima fila nella mobilitazione per la riapertura dell’Ospedale – con servizi, strumenti e personale che non sono nemmeno da Punto di Primo Intervento. Come la stessa Direzione sanitaria ha riconosciuto, i risultati sono stati possibili grazie alla dedizione di Oss, infermieri e medici. Intanto  – incalzano – dall’ultima visita della consigliera regionale Pasqualina Straface e affini al Vittorio Cosentino, il famoso mammografo ancora non è arrivato… E per rispondere alle esigenze della popolazione, si attende anche il reparto di medicina, il laboratorio analisi h24 e tutti gli altri servizi inseriti nel decreto regionale che ha stabilito la riapertura di Cariati come ospedale di zona disagiata. C’è quindi urgente bisogno di nuovo personale».

Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 25 agosto 2024)

 

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