I Carabinieri mettono in guardia durante la messa per la solennità dell’Immacolata. Consigli rivolti anche ai più giovani e l’appello: «Aiutateci ad aiutarvi»
«Aiutateci ad aiutarvi». Sono state le parole con cui Carabinieri della Stazione di Cariati hanno concluso il loro intervento nella chiesa di Cristo Re, gremita di fedeli in occasione della solennità dell’Immacolata, mettendo in guardia i presenti dalle truffe agli anziani. Un fenomeno che sta dilagando in tutta Italia e sta assumendo i contorni di una vera e propria piaga sociale. Data la presenza di molti ragazzi del catechismo, i carabinieri li hanno invitati a farsi da portavoce ed a sensibilizzare i nonni per non cadere in trappola.
«Anche a Cariati – hanno spiegato – molti anziani sono rimasti vittime di truffe; di solito i malfattori agiscono in coppia e cercano di entrare negli appartamenti, magari con la scusa di controllare il gas o i contatori elettrici, oppure si spacciano per funzionari Inps. Uno distrae l’anziano e l’altro ruba soldi o gioielli. Altre volte fingono di essere carabinieri, chiamano al telefono e riferiscono di problemi di giustizia di un parente stretto, tipo incidenti stradali o debiti con il fisco, poi si presentano alla per ritirare il denaro pattuito per telefono». Nel puntualizzare che i carabinieri non chiedono mai denaro, hanno esortato: «In caso qualcuno dovesse presentarsi a casa vostra chiedendo soldi, non fateli entrare, non firmate nulla né versate denaro su libretti postali, e non esitate a chiamate subito il 112». Dal momento in cui il 112 riceve la chiamata, vengono attivate le più vicine Stazioni dei Carabinieri, quelli “veri”, per le verifiche del caso.
È da tempo che a Cariati, ma anche a Scala Coeli, Mirto Crosia e in altri paesi dello ionio cosentino, si verificano episodi di truffe. Ad essere presi di mira sono per lo più anziani soli, ma anche persone più giovani, e molti sono già caduti nella trappola consegnando a gente senza scrupoli i risparmi di una vita, che non sono più riusciti a recuperare. La convinzione diffusa è che ad agire sia una banda, composta da uomini e donne ben addestrati, in grado di carpire la buona fede delle persone più fragili.
Da qui la necessità di una massiccia campagna di sensibilizzazione sul territorio messa in atto da mesi dalle forze dell’ordine per contrastare un fenomeno crescente, dare consigli utili a riconoscere le truffe e su come muoversi. È anche capitato che i carabinieri siano risaliti ai soggetti responsabili della truffa, ma con la dovuta sensibilizzazione si può riuscire addirittura ad arginare il fenomeno e prevenirlo, per evitare sofferenze ai nonni e ai più fragili della società.
Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 11.12.2024)