La consegna da parte di don Alfonso Guijarro Garcia al cappellano don Gianni Filippelli
CORIGLIANO ROSSANO – Una reliquia del sangue di San Josemarìa Escrivá (1902-1975), il sacerdote spagnolo fondatore dell’Opus Dei, è custodita dall’8 dicembre scorso nella Cappella dell’ospedale “Nicola Giannettasio” dell’area urbana di Rossano. La consegna da parte di don Alfonso Guijarro Garcia, sacerdote della Prelatura dell’Opus Dei, al cappellano dell’ospedale don Gianni Filippelli è avvenuta nella solennità dell’Immacolata, durante la celebrazione eucaristica, alla presenza di fedeli, medici, operatori sanitari e suore.
Don Alfonso, nell’occasione, ha ricordato i principi che caratterizzano lo spirito dell’Opera e la necessità per ogni cristiano di trovare Dio nella quotidianità, ad iniziare dalla famiglia e dal lavoro. Lo affermava spesso lo stesso San Josemaría, che nella sua vita ha mostrato una particolare vicinanza alla realtà ospedaliera, quando puntualizzava che la santificazione del cristiano avviene attraverso le opere quotidiane e deve essere l’obiettivo costante per ogni credente. La chiamata alla santità è per tutti – ha rimarcato il sacerdote – ma la santificazione si persegue ogni giorno con l’essere testimoni credibili.
La reliquia è stata portata per un giorno anche nel nuovo ospedale della Sibaritide in costruzione. Don Gianni, che è anche direttore della Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi di Rossano Cariati, informa che il frammento sacro rimane esposto in maniera permanente nella cappella dell’ospedale, alla venerazione dei fedeli, dei cooperatori dell’Opus Dei di Corigliano Rossano e di quanti hanno una particolare devozione nei confronti di San Josemaría. La sua presenza a Corigliano Rossano, per don Gianni Filippelli, contribuirà alla crescita spirituale e morale della collettività e alla rinascita di un territorio colpito da molte problematiche sociali. Per i cooperatori locali, sarà uno stimolo a crescere nella fede e darà più vigore alle loro iniziative.
In Calabria l’Opera è presente dal 1948, anno in cui il Fondatore, volendo gettare le basi del suo lavoro apostolico nel Sud Italia, compì lo storico viaggio in Sicilia e in Calabria a bordo di una vecchia Aprilia, in compagnia di don Álvaro Del Portillo, suo successore, di mons. Umberto Dionisi, rettore della chiesa romana di Santa Cecilia, dell’avvocato spagnolo Alberto Taboada e di un giovane professore calabrese, Luigi Tirelli Barilla, che sarà il primo sacerdote italiano (e calabrese) dell’Opus Dei. Durante il viaggio, San Josemaría fece sosta presso il santuario di San Francesco di Paola e a Reggio Calabria, ospite dell’allora arcivescovo Lanza.
Maria Scorpiniti