mercoledì, Gennaio 15, 2025
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CROSIA – NIDO COMUNALE: LE LAVORATRICI LICENZIATE DEVONO ESSERE REINTEGRATE

La minoranza di Forza Italia: «È la prima sentenza contro la gestione dispotica della sindaca Aiello»

CROSIA – Mercedes Forciniti e Isabella Campana, le due lavoratrici del nido comunale La Chiocciola licenziate nell’autunno scorso, devono essere reintegrate. Lo ha stabilito il Giudice del Lavoro del Tribunale di Castrovillari, accogliendo il ricorso. «La giustizia trionfa sempre: al Nido è stato commesso un abuso e sono stati calpestati i diritti di due lavoratrici. – dichiarano Gemma Cavallo, Graziella Guido e Francesco Russo del gruppo consiliare di Forza Italia – Lo avevamo denunciato nell’autunno scorso e oggi il Giudice del Lavoro di Castrovillari ha dato ragione alle nostre preoccupazioni, condannando la scelta d’odio e di pregiudizio perpetrata dall’Amministrazione comunale per mano della cooperativa che gestisce la struttura».

I componenti del Gruppo solidarizzando con le due educatrici, ingiustamente sottratte al loro lavoro, e lanciano un monito sulla gestione «dispotica, vergognosa e mortificante dei diritti del sindaco Aiello e della sua maggioranza». Mercedes Forciniti e Isabella Campana saranno reintegrate grazie ad una Clausola Sociale di tutela dei lavoratori che la precedente Amministrazione guidata dal sindaco Antonio Russo aveva fortemente voluto all’interno del contratto di affidamento e gestione del nido comunale. L’attuale Amministrazione a guida Maria Teresa Aiello, invece, secondo la minoranza forzista avrebbe preferito seguire “logiche di potere” e attuare “ritorsioni” politiche.

«Il comportamento perpetrato nell’ambito del Nido comunale – aggiungono – non soltanto viola i diritti basilari nel mondo del lavoro, ma rappresenta un atto di arroganza politica ed un arbitrio che non possiamo tollerare. Rimaniamo persuasi e preoccupati del fatto che sia il modus operandi di questa scellerata gestione comunale, dove “chi non è con me, è contro di me” sembra diventata una regola inaccettabile».

In base alla sentenza del Giudice del Lavoro, la Cooperativa è stata condannata a riassumere immediatamente le lavoratrici e a compensarle per i mancati guadagni, incluse le spese legali a cui, di riflesso, dovranno far fronte i cittadini di Crosia. «Questa vergognosa situazione – dicono dall’opposizione – non solo arreca un danno economico, ma macchia la dignità della nostra comunità, già ferita da una gestione amministrativa che evidentemente non sa governare con equilibrio, lucidità e imparzialità. Sono accecati dall’odio e questo è un oltraggio alla democrazia».

E ancora: «Per fortuna è arrivata la Giustizia a mettere a posto tutto con una sentenza che è solo l’inizio di un percorso: siamo certi che anche nei procedimenti futuri, che le due lavoratrici stanno portando avanti per il totale e completo reintegro, i diritti verranno posti al di sopra di qualsiasi interesse politico. Il nostro appello è ai cittadini e a tutti coloro che in questi mesi stanno subendo le angherie e le oppressioni di un’Amministrazione comunale: non lasciamoci intimidire».

 

 

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