La Regione Calabria ha autorizzato la sperimentazione nelle acque dello Jonio e del Tirreno centro-meridionale. Rapani soddisfatto per un provvedimento che valorizza il settore ittico regionale
Dopo una prima sperimentazione durata due anni, che si è conclusa nel 2022, la Regione Calabria ha concesso un ulteriore tempo alla pesca sperimentale della sardella nelle acque del Mar Jonio e del Tirreno centro-meridionale. Questo non significa che si potrà tornare a pescare come una volta la neonata della sarda, ma che i pescatori dovranno collaborare alla sperimentazione per contribuire allo sviluppo di un settore che vede protagonista un prodotto identitario, sul quale investire. La sperimentazione serve a dimostrare che il nostro mare è ricco di sardella e che il sistema di pesca con la sciabica non compromette la salute dell’ecosistema marino.
L’iniziativa rientra nel Programma Nazionale FEAMPA 2021-2027 e si inserisce nel quadro delle azioni finalizzate al miglioramento dello stato ambientale delle acque e alla gestione sostenibile delle risorse ittiche. Il progetto è finanziato con il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA), con il coinvolgimento diretto del Ministero dell’Agricoltura e della Direzione Generale per gli Affari Marittimi e la Pesca della Commissione Europea.
Grande soddisfazione ha espresso il senatore Ernesto Rapani, sottolineando l’importanza di tale iniziativa per il settore: «La pesca sperimentale della sardella – ha affermato – rappresenta un’opportunità fondamentale per il comparto ittico della nostra regione. Il provvedimento, frutto di un lungo lavoro di concertazione con gli enti locali e le autorità competenti, consente di coniugare sostenibilità ambientale e sviluppo economico per i nostri pescatori».
Rapani vede nell’autorizzazione regionale un segnale positivo per il territorio, e si augura che questa nuova fase sperimentale possa portare a un riconoscimento più ampio della pesca della sardella, nel rispetto delle normative europee e nella tutela degli stock ittici.
La sardella pescata dalle imbarcazioni autorizzate dovrà essere conferita all’organismo scientifico e non potrà essere venduta. I dati certificati serviranno alla redazione di un Piano di gestione che sarà portato all’attenzione del Ministero e solo dopo si potrà regolamentare la pesca della sardella.