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CARIATI – TRASFERIMENTO PISTA ELISOCCORSO. TAVERNISE: «TROPPO DISTANTE DALL’OSPEDALE»

Per il consigliere regionale del M5S bisogna trovare subito una soluzione alternativa

CARIATI – Lo spostamento della pista dell’elisoccorso dall’area portuale al campo sportivo di località Varco, fuori le mura del centro storico, ad una distanza di 5 km dall’ospedale “Vittorio Cosentino” di Cariati, rischia di allungare i tempi di intervento delle patologie in cui ogni minuto è prezioso e può essere determinante per salvare una vita. Dopo il sindacato NurSind Cosenza, rappresentato da Nicodemo Capalbo, e il movimento “Le Lampare”, anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Davide Tavernise, esprime le sue perplessità e boccia la decisione presa, a dire dell’assessore comunale Tommaso Critelli, in via provvisoria. La provvisorietà dipende dai tempi di realizzazione dell’elisuperficie adibita a volo notturno, che dovrebbe essere piazzata in uno spazio adiacente il nosocomio cariatese che si sta preparando alla riapertura come ospedale di Zona Disagiata. Al suo interno, infatti, procedono a pieno ritmo i lavori di adeguamento strutturale per i 20 posti per acuti del nuovo reparto di Medicina che, una volta ultimati, insieme alla riconversione dell’attuale Punto di Primo Intervento in pronto soccorso nei nuovi locali già predisposti dall’Asp, consentiranno l’effettiva riapertura dell’ospedale chiuso dal 2010. Sarà, questa, una prima risposta al bisogno di salute di un intero territorio che va dal Basso Jonio cosentino all’Alto Crotonese, precisamente da Crotone a Rossano. Qualcosa come 80mila abitanti, che in estate triplicano.

Negli ultimi mesi – afferma Tavernise – la questione dell’elisoccorso a Cariati ha assunto una rilevanza crescente, evidenziando le criticità del sistema sanitario regionale in fase di riorganizzazione per quanto riguarda l’emergenza urgenza. «Il Comune ha individuato il campo del Varco come base provvisoria, poiché il porto non è più utilizzabile. – ricorda Tavernise – tuttavia la scelta ha sollevato le preoccupazioni del sindacato NurSind, che ha espresso dubbi sulla distanza di circa 5 km dall’ospedale, temendo ritardi nei soccorsi. L’assessore Critelli ha rassicurato che si tratta di una soluzione momentanea, ma senza fornire tempistiche precise».

Tavernise afferma che la situazione di Cariati non è la sola. «Già in passato – dice – ho denunciato ritardi e inefficienze nel sistema di emergenza. Ad esempio a Trebisacce, dove un uomo ha perso la vita a causa di un ritardo di due ore dell’elisoccorso, impegnato in un altro intervento nell’alto Jonio cosentino». Episodi che – a parere dell’esponente pentastellato – mettono in luce la necessità di una riorganizzazione efficace del servizio di elisoccorso in tutta la regione. «È fondamentale che le istituzioni regionali e locali collaborino per garantire soluzioni tempestive ed efficienti. – aggiunge – La salute dei cittadini deve essere una priorità assoluta, non possiamo permettere che inefficienze strutturali mettano a rischio vite umane».

Cariati necessita, quindi, di una base per l’elisoccorso logisticamente adeguata che garantisca interventi rapidi in caso di emergenza. «In qualità di capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Calabria – assicura – continuerò a vigilare e a sollecitare interventi concreti per migliorare il nostro sistema sanitario, affinché situazioni come quelle di Cariati e Trebisacce non si ripetano».

Per questo è urgente realizzare, nelle adiacenze del “Cosentino” l’elisuperficie che garantisca l’emergenza espletata dal Suem 118 nell’arco di tutte le 24 ore. Al momento, infatti, l’elisoccorso può atterrare solo di giorno. In caso di infarto notturno, bisogna votarsi al Santo protettore.

La decisione di spostare la pista dal porto al centro storico è stata presa lo scorso 20 gennaio, durante una riunione convocata presso il Comando della Capitaneria di Porto di Corigliano, in cui sono state illustrate le diverse criticità logistiche legate all’atterraggio, in primis la mancata autorizzazione all’idoneità dell’area, che non può più essere utilizzata come elisuperficie, tranne in casi eccezionali.

La soluzione adottata dal Comune in via provvisoria è assurda, a parere del gruppo Le Lampare, mentre per NurSind la distanza dall’ospedale rischia di generare ulteriori ritardi nei soccorsi. Si teme il ripetersi di un nuovo caso Serafino Congi, l’uomo morto a San Giovanni in Fiore in attesa dell’ambulanza che lo avrebbe dovuto trasferire a Cosenza. Ma c’è di più. Secondo il sindacalista Capalbo, lo spostamento della pista al campo del Varco potrebbe ritardare la realizzazione dell’elisuperficie, o addirittura far passare l’idea che questa possa essere una soluzione definitiva.

«Cariati e il suo territorio ha bisogno di un’elisuperficie h24 il più vicina possibile all’ospedale – puntualizza Capalbo in caso di infarto, i tempi di intervento sono di 90 minuti, ma per raggiungere in ambulanza l’emodinamica di  Cosenza o Catanzaro, si impiega almeno un’ora e mezza».

L’auspicio è dunque che non si ripeta un’altra tragedia come quella di San Giovanni in Fiore, che a seguito della mobilitazione popolare per la morte di Serafino, a breve avrà l’elisuperficie. La piattaforma è richiesta anche dai centri dell’entroterra della Sila Greca, come Campana, Bocchigliero e Longobucco, i cui sindaci, insieme ai vertici cosentini della Cgil, dopo aver protestato nei giorni scorsi davanti alla sede Asp di Cosenza, domani, giovedì, saranno ricevuti dal Direttore generale Antonello Graziano.

Maria Scorpiniti

 

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